lunedì 17 gennaio 2011

Una settimana da link


Care compagne e cari compagni

quella appena trascorsa è stata una settimana intensa, che ci ha visti partecipi attenti qui ad Andria, come in tutta Italia, alle vicende della battaglia di Mirafiori.

Il risultato del referendum (46% NO) è straordinario ed è importante saperlo leggere insieme a quanto sta accadendo nel nostro Paese in questo momento. C'è una presa di coscienza dei propri diritti e della propria dignità che collega con un fil rouge operai, studenti, precari, donne, disoccupati che si sta allargando, che sta spingendo da postazioni diverse ma verso un unico obiettivo: quello di emergere per far ascoltare la propria voce e per cambiare le cose, per ottenere ciò che si pensa sia come minimo dovuto e di cui invece si è stati privati, da troppo tempo, o nel tempo presente, ovvero l'opportunità di vivere una vita migliore.

Questo filo rosso, questo contatto, questo link possiamo percepirlo oggi come non mai, e come non mai dobbiamo impegnarci per rafforzarlo, promuovendo l'incontro delle varie istanze, rinsaldando con le idee e con la pratica un concetto fondamentale: non siamo soli. Nessuno di noi lo è. Quando si dice: c'è un'Italia migliore (la stessa cosa vale per un'Andria, o una Firenze, o un sindacato, o un modo di fare politica) non si vuole proporre una visione utopica del Paese, ma si traduce in parole un fatto vero, una realtà che piano piano sta emergendo, con tutta la sua verità.

Durante l'incontro di mercoledì scorso abbiamo avuto modo di conoscere in termini specifici su quali basi si fondano la posizione della Fiom nei confronti del diktat Fiat e la posizione del sindacato universitario LINK sulla controriforma Gelmini e ciò che abbiamo appreso -o probabilmente verificato- è che si tratta delle stesse basi. Da un lato infatti c'è un governo che (intriso delle logiche di profitto e produttività globalizzanti) mina, per usare un eufemismo, tutte le certezze di lavoratori e studenti italiani, senza dialogo, bypassando le trattative, ignorando la richiesta di ascolto che proviene dai diretti interessati; dall'altro ci siamo NOI, studenti e lavoratori, assieme a sindacati ancora degni di essere chiamati tali, che lottiamo perchè non ci arrendiamo a questa involuzione dei rapporti tra governati e governanti. E' emersa una profonda connessione tra diritto allo studio e diritto ad un lavoro oltre che certo anche sano, perchè, come ha fatto notare la rappresentante di Link, Sveva Scaramuzzi, gli studenti di oggi, sono i lavoratori o i cassintegrati, o i disoccupati di domani, e gli operai di Mirafiore sono un campione di quei genitori che hanno dovuto subire un ricatto la cui risultante sarebbe ricaduta sul presente dei loro figli, studenti o disoccupati.

Saperi e lavoro sono strettamente connessi perchè rappresentano in sintesi il progresso di un Paese, la civiltà di un Paese.

Siamo dunque molto contenti che iniziative simili alla nostra si stiano svolgendo o siano in programma in altre città, a partire da Canosa, proseguendo per Bologna, fino a Milano. E ci fa ben sperare che continuando così possiamo raggiungere moltissime persone che pensano di essere sole nella propria condizione, più o meno precaria che sia. Questo link, questo collegamento, non è solo virtuale, ma anche reale, va ben oltre le differenze di status o di genere, ma soprattutto oltre i limiti territoriali. Nichi Vendola una volta ha detto "il territorio non è un valore". Ho riflettuto molto su quest'asserzione cercando di comprenderne la portata e penso di aver finalmente capito. Sono le persone, ovunque si trovino, che rendono un posto migliore, vivibile, attivo e felice, il posto in cui esercitano la propria spinta propulsiva verso il cambiamento in meglio, è relativo.

Il mio invito è quello di condividere tutti e sempre e con tutti i mezzi a nostra disposizione- e ovviamente quando possibile anche di parteciparvi- ogni iniziativa che abbia come motore la stessa voglia che anima tutti noi, far conoscere, fare rete e unire.

Buon lavoro a tutti, ovunque vi troviate.


Silvana



il potere non è

solo dove si prendono

decisioni orrende

ma ovunque il discorso

rimuove il corpo la rabbia

l'urlo il gesto di vivere

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