venerdì 22 luglio 2011

Sulla manifestazione contro l'aumento della Tarsu

A seguito dell’approvazione dell’aumento della Tarsu, in Città qualcosa si è mosso. Ci sono stati appelli, da parte di movimenti civici, associazioni di consumatori, partiti di opposizione, affinché l’Amministrazione comunale rivedesse o annullasse il provvedimento approvato, che avrebbe comportato una ulteriore vessazione sulle famiglie andriesi già martoriate dalla crisi economica che il Paese sta attraversando.

Ma nulla. La maggioranza ha mostrato scarsa capacità di “ascolto” ed ha dimostrato ancora una volta di essere lontana da quelle che sono le vere esigenze della Città, ha preferito proseguire sulla propria strada.

Ieri richiamati da urla e fischi provenienti dalla piazza di Palazzo di Città, abbiamo assistito quasi increduli alla protesta, annunciata via web e a mezzo stampa, organizzata dall’associazione “”. Una manifestazione che, sebbene rientri tra le prerogative democratiche di una Repubblica, ha mostrato il lato più oscuro del malessere che si sta diffondendo a macchia d’olio nella Città: violenza verbale, tentativi di sfondare il cordone a protezione del Palazzo… modalità che non ci appartengono e da cui prendiamo nettamente le distanze.

L’amministrazione comunale, nella persona del Primo Cittadino, avevano annunciato una soluzione che aveva il sapore di una bella trovata mediatica: rateizzare il pagamento, dilazionarlo… come se “dilazionare il disagio” aiutasse a soffrire meno.

Come funziona la dilazione: innanzitutto, la richiesta va presentata entro il termine perentorio per il pagamento della prima rata ovvero, entro il 31 luglio 2011. Esclusi Sabato e Domenica, gli interessati hanno a disposizione 5 giorni lavorativi per presentare la richiesta. Riusciranno gli uffici comunali a recepire, in così breve termine, le istanze di tutti gli interessati? Staremo a vedere.

Inoltre, il pagamento rateale contempla un seppur piccolo aggravio dei costi: infatti ogni pagamento deve essere effettuato tramite bollettino postale il cui costo è pari a 1,10 che moltiplicato per 10 mensilità, aggiungo in maniera “gratuita” l’esborso di ben 11euro.

Inoltre il mancato pagamento anche di una sola rata, comporta la decadenza dal beneficio. Cioè se non puoi pagare una rata, dovrai pagare l’importo intero. Ma non era questa una misura volta ad aiutare il contribuente che non riesce a sostenere interamente la Tarsu?

Caro Sindaco e cari componenti la maggioranza, la presenza di gente che protesta nella nostra città, che pare spesso assopita, ha un significato politico ben preciso: la situazione non è più tollerabile. In città c’è un disagio sociale profondo che crediamo quest’Amministrazione non sia in grado di interpretare e non sia capace (ma anche intenzionata) a trovare soluzioni condivise da tutta la cittadinanza.

In molte occasioni, Sel ha offerto la propria disponibilità ad un confronto e alla condivisione di soluzioni alternative, ma avete preferito adottare la “politica dello struzzo”, vantando inoltre i “numeri” dalla vostra (numeri che nell’ultimo consiglio comunale sono venuti anche a mancare).

La cittadinanza ha bisogno di certezze e di risposte, tese alla soluzione del disagio fondamentale provato da coloro che si fermano molto prima della famosa “terza settimana”.

I coordinatori

Michele Lorusso

Valentina Lomuscio

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