giovedì 26 gennaio 2012

MOZIONE per la prevenzione e la lotta all'omofobia e alla transfobia


Abbiamo inviato in data 25 gennaio 2012 tramite Pec la proposta di discussione nel Consiglio Comunale della Città di Andria della mozione  per la Prevenzione e la lotta all'Omofobia e alla Transfobia (testo di seguito).
Crediamo sia fondamentale interessare ed interrogare le istituzioni più prossime ai cittadini, quali i consigli comunali, su temi di interesse generale; questo allo scopo di dare la massima diffusione a quante iniziative si stanno mettendo su in tutto il territorio nazionale ma soprattutto per offrire un sostegno concreto alle associazioni che sui territori si battono per la difesa dei diritti.

I coordinatori
Valentina Lomuscio e Michele Lorusso

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MOZIONE per la prevenzione e la lotta all'omofobia e alla transfobia



Al Sig. Presidente del Consiglio Comunale

Al Sig. Sindaco del Comune di ANDRIA


IL Sottoscritto Consigliere Comunale di Sinistra Ecologia Libertà presenta la seguente mozione e chiede che venga iscritta all’Ordine del Giorno del Consiglio Comunale di Andria.

MOZIONE  per la prevenzione e la lotta all'omofobia e alla transfobia


Premesso che:
• Il Parlamento Europeo il 18 gennaio 2006 ha approvato più risoluzioni attraverso le quali invita gli Stati membri ad agire per contrastare i diversi fenomeni in cui la omo-transfobia si manifesta -P6_TA(2006)0018, P6_TA(2006)0273, P6_TA(2007)0167-;
• La Costituzione della Repubblica Italiana (art. 3) stabilisce che:
• tutti i cittadini hanno pari dignità sociale e sono eguali davanti alla legge, senza distinzione di sesso, di razza, di lingua, di religione, di opinioni politiche, di condizioni personali e sociali.
• è compito della Repubblica rimuovere gli ostacoli di ordine economico e sociale, che, limitando di fatto la libertà e l'eguaglianza dei cittadini, impediscono il pieno sviluppo della persona umana e l'effettiva partecipazione di tutti i lavoratori all'organizzazione politica, economica e sociale del Paese.
• La Dichiarazione Universale dei Diritti Umani all’articolo 2, comma 1 recita: “Ad ogni individuo spettano tutti i diritti e tutte le libertà enunciate nella presente Dichiarazione, senza distinzione alcuna, per ragioni di razza, di colore, di sesso, di lingua, di religione, di opinione politica o di altro genere, di origine nazionale o sociale, di ricchezza, di nascita o di altra condizione.” 
• La Carta dei diritti fondamentali dell'Unione Europea (2000/C 364/01) all'articolo 1 recita: “La dignità umana è inviolabile. Essa deve essere rispettata e tutelata”. E all'articolo 21 ribadisce: “E' vietata qualsiasi forma di discriminazione fondata, in particolare, sul sesso, la razza, il colore della pelle o l’origine etnica o sociale, le caratteristiche genetiche, la lingua, la religione o le convinzioni personali, le opinioni politiche o di qualsiasi altra natura, l’appartenenza ad una minoranza nazionale, il patrimonio, la nascita, gli handicap, l’età o le tendenze sessuali”. 

Considerato che:

• Il 17 maggio del 1991 l'Organizzazione Mondiale della Sanità (OMS) ha dichiarato l'omosessualità una “variante naturale del comportamento umano”. 
• Presso il Parlamento Europeo è in preparazione una specifica direttiva sulla prevenzione e la lotta all'omofobia, mentre presso la Commissione giustizia della Camera è allo studio un testo unificato per introdurre nel codice penale l’aggravante inerente all’orientamento sessuale della persona offesa dal reato e all’identità di genere; 
• Una cultura diffusa ancora oggi anche in Italia spinge a rendere le persone omosessuali, transessuali e transgender oggetto di scherno e discriminazione e obbligandole a nascondersi e spesso a rinunciare, per paura di essere scoperte, al diritto di denunciare maltrattamenti, percosse, furti o ricatti subiti; 
• in questi ultimi anni diverse amministrazioni locali e regionali hanno avviato politiche per favorire l’inclusione sociale delle persone omosessuali e transessuali sviluppando azioni positive e promuovendo atti e provvedimenti amministrativi che tutelassero dalle discriminazioni;
• in particolare, il Comune di Torino e il Comune di Roma sono i promotori della RE.A.DY, Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere (nata ufficialmente a Bologna nel settembre 2006), al fine di diffondere a livello nazionale le buone prassi realizzate in questo campo;
• numerosi ee.ll., tra cui la Regione Toscana, il Comune di Firenze, di Capraia e Limite, di Pistoia, di Roma, di Torino, di Bologna, di Cremona, di Perugia, di Napoli, di Venezia, di Messina, di Salsomaggiore, la Provincia di Torino, di Siracusa, di Roma, di Cremona ecc., hanno aderito alla “Carta d’intenti per la costituzione della RE.A.DY Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”

Tenuto conto che:

• in Italia non ci sono specifiche politiche tese a contrastare le forme di discriminazione nei confronti delle persone omosessuali, transessuali o transgender e non esistono dati statistici utili per valutare il fenomeno 
• I dati statistici (2009) dell’Agenzia UE per i diritti fondamentali dimostrano che l’omofobia è un fenomeno socialmente in piena diffusione nei paesi europei ed in molti casi tollerata se non sostenuta apertamente da esponenti politici ed istituzionali; 
• la lotta all’omofobia e alla transfobia non riguarda solo le persone omosessuali, transessuali o transgender, ma interessa l’autorità pubblica e la volontà collettiva della società, soprattutto se si considera che le difficoltà hanno spesso inizio sin dalla scuola, non sempre adeguatamente preparata ad affrontare l’argomento; 
• gli episodi registrati sul territorio nazionale di violenza e di aggressione omofobica e transfobica dimostrano senza ombra di dubbio e con drammatica evidenza il clima di intolleranza e insicurezza cui è sottoposta l'intera categoria dei cittadini omosessuali, transessuali o transgender. 

Tutto ciò premesso e considerato,

Il Consiglio Comunale di Andria

Plaude e sostiene

l'iniziativa dell'Italia di aderire alla proposta di decriminalizzazione universale dell'omosessualità presso l'Onu e accolta da tutti gli altri Paesi dell'Unione Europea.

Sollecita il Parlamento italiano

all’approvazione di una normativa specifica che tuteli le cittadine ed i cittadini contro ogni forma di manifestazione di tipo omofobico e transfobico;

Invita il Governo italiano:

• a contrastare il fenomeno dell’omofobia e della trans fobia con iniziative formative nelle scuole, nella pubblica amministrazione, tra le forze dell’ordine nonché nei luoghi di lavoro con specifici programmi di "diversity management";
• a dotare l'Istat dei fondi necessari per il finanziamento dell’indagine contro le discriminazioni per orientamento sessuale;
• a promuovere l’introduzione nei programmi scolastici di ogni ordine e grado di elementi formativi che conferiscano agli studenti autonomia e capacità d’analisi, nonché spirito critico contro ogni forma di violenza e di discriminazione basata sull’identità di genere o sull’orientamento sessuale, ai fini della promozione di una reale autodeterminazione delle persone e a verificare che le istituzioni scolastiche controllino il materiale scolastico adottato dai docenti affinché non contenga stereotipi sessisti o discriminatori.

Impegna la Giunta Municipale:

a) ad adottare iniziative utili in vista della Giornata internazionale contro l'omofobia e la transfobia (o IDAHO, International Day Against Homophobia and Transphobia), nata come Giornata internazionale contro l'omofobia, ricorrenza promossa dall'Unione europea che si celebra dal 2007 il 17 maggio di ogni anno, abbia nel territorio comunale un’adeguata risonanza e veda il massimo coinvolgimento delle istituzioni
b) a promuovere, in coordinamento con le associazioni e gli organismi operanti nel settore, iniziative volte a sensibilizzare l’opinione pubblica a una cultura delle differenze, alla condanna degli atteggiamenti e dei comportamenti di natura omofobica e transfobica;
c) a promuovere, in collaborazione con gli organismi istituzionali di competenza, interventi nella scuola, volti a contrastare le discriminazioni e a diffondere una cultura delle diversità tra i “futuri cittadini”
d) a valutare la possibilità di prevedere sanzioni accessorie per illeciti amministrativi che presentano anche motivazioni discriminatorie (come ad esempio scritte sui muri o affissioni abusive, pubblicità lesive della dignità, già sanzionate anche tramite ordinanze sindacali).
e) a invitare il comune di Andria ad aderire alla “Carta d’intenti per la costituzione della RE.A.DY Rete Nazionale delle Pubbliche Amministrazioni Anti Discriminazioni per orientamento sessuale e identità di genere”


Il consigliere comunale 
dott. Ninni Inchingolo


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