lunedì 30 gennaio 2012

Sostegno ad università private: perché non ragionare sul Reddito di formazione?





Oggi si è tenuta la conferenza stampa che ha illustrato il progetto della nuova università privata, che sorgerà col sostegno economico dei nove comuni della provincia bat, come di una opportunità per il territorio. Nel momento storico che attraversiamo pensiamo sarebbe stato meglio che tutti i Comuni della nostra provincia si fossero concentrati sulla necessità di colmare i tagli all’istruzione susseguitisi nel tempo che hanno (ad esempio) ridotto dell’80% le borse di studio nel territorio nazionale.
Noi pensiamo invece che sarebbe stato più utile estendere ad esempio la sperimentazione che il Comune di Barletta ha recentemente licenziato sul reddito di formazione: l’ente erogherà un reddito appunto di formazione pari a 200€ mensili, indirizzato a soggetti con età compresa tra i 16 e 26 anni  compiuti alla data del bando e appartenenti a famiglia anagrafica con ISEE  non superiore ad € 5.000,00 (elevato a €.10.000,00 per i soggetti disabili).
Tale operazione avrebbe avuto la valenza di azione di sostegno agli studenti magari in difficoltà economica, che hanno voglia e la determinazione a non abbandonare il percorso di studi.
Più semplicemente, ad esempio, il Comune di Andria avrebbe potuto erogare la somma che si è impegnata a versare alla suddetta università privata sotto forma di sostegno o rimborso delle spese per gli studenti, universitari e non, pendolari della nostra città.
La domanda che ci poniamo è inoltre la seguente: che indotto potrà mai creare una università ubicata oltretutto su una strada provinciale? Diverso sarebbe stato se questa si fosse inserita in tessuto urbano; avrebbe incentivato l’amministrazione interessata a curare maggiormente i servizi per la cultura e la formazione.
Ci auguriamo che in tutte le città della sesta provincia si possa aprire un dibattito serio sul progetto presentato e che si possa assieme a tutte le realtà che pensano che vi siano altri metodi e mezzi per investire in rilancio del territorio, trovare proposte alternative a questa che a nostro modo di vedere pare una proposta demagogica e in linea con tutti i processi in atto che stanno portando alla rovina il sistema di istruzione pubblico.


I coordinatori
Valentina Lomuscio – Michele Lorusso

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