Oggi
si è tenuta la conferenza stampa che ha illustrato il progetto della nuova
università privata, che sorgerà col sostegno economico dei nove comuni della
provincia bat, come di una opportunità per il territorio. Nel momento storico
che attraversiamo pensiamo sarebbe stato meglio che tutti i Comuni della nostra
provincia si fossero concentrati sulla necessità di colmare i tagli
all’istruzione susseguitisi nel tempo che hanno (ad esempio) ridotto dell’80%
le borse di studio nel territorio nazionale.
Noi
pensiamo invece che sarebbe stato più utile estendere ad esempio la
sperimentazione che il Comune di Barletta ha recentemente licenziato sul
reddito di formazione: l’ente erogherà un reddito appunto di formazione pari a
200€ mensili, indirizzato a soggetti con età compresa tra i 16 e 26 anni compiuti alla data del bando e
appartenenti a famiglia anagrafica con
ISEE non superiore ad € 5.000,00 (elevato a €.10.000,00 per i soggetti
disabili).
Tale
operazione avrebbe avuto la valenza di azione di sostegno agli studenti magari
in difficoltà economica, che hanno voglia e la determinazione a non abbandonare
il percorso di studi.
Più
semplicemente, ad esempio, il Comune di Andria avrebbe potuto erogare la somma
che si è impegnata a versare alla suddetta università privata sotto forma di
sostegno o rimborso delle spese per gli studenti, universitari e non, pendolari
della nostra città.
La
domanda che ci poniamo è inoltre la seguente: che indotto potrà mai creare una
università ubicata oltretutto su una strada provinciale? Diverso sarebbe stato
se questa si fosse inserita in tessuto urbano; avrebbe incentivato
l’amministrazione interessata a curare maggiormente i servizi per la cultura e la
formazione.
Ci
auguriamo che in tutte le città della sesta provincia si possa aprire un dibattito
serio sul progetto presentato e che si possa assieme a tutte le realtà che
pensano che vi siano altri metodi e mezzi per investire in rilancio del
territorio, trovare proposte alternative a questa che a nostro modo di vedere
pare una proposta demagogica e in linea con tutti i processi in atto che stanno
portando alla rovina il sistema di istruzione pubblico.
I coordinatori
Valentina Lomuscio – Michele Lorusso
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